Luca era un programmatore dannatamente bravo. Il tipo che risolve bug complessi mentre gli altri ancora stanno capendo dove sia il problema.

Un giorno decide: “Basta lavorare per altri. Apro la mia agenzia.”

Primi clienti: tutto fantastico. Progetti fichi, soldi che entrano, la libertà di essere il capo di se stesso.

Poi è arrivato il momento in cui ha capito una cosa: essere bravi tecnicamente e essere bravi a gestire un’azienda sono due sport completamente diversi.

Clienti che sparivano nel nulla. Email perse. Scadenze dimenticate. Follow-up mancati. Il caos totale.

Una mattina si sveglia e realizza: “Sto per perdere tutto quello che ho costruito. Non per mancanza di competenze tecniche, ma perché non riesco a tenere traccia di nulla!”

Invece di mollare, ha fatto quello che sanno fare i programmatori: ha automatizzato il processo.

Ha costruito un sistema per tracciare ogni cliente, ogni conversazione, ogni opportunità. Un “manager digitale” che lo aiutasse a non dimenticare nulla e a prendere decisioni basate sui dati, non sul panico del lunedì mattina.

Digital era nato. Prima come salvavita personale. Poi come arma segreta.

I risultati sono arrivati subito: clienti recuperati, progetti chiusi, crescita controllata invece che caotica.

Gli amici imprenditori hanno iniziato a chiedergli: “Come fai a essere sempre così organizzato?”

La risposta era sempre la stessa: “Ho un secondo cervello che non dimentica mai nulla.”

Così Luca ha capito: se DIGITAL aveva salvato la sua agenzia, poteva salvare anche la loro.

Il resto, come si dice, è storia. Il resto è DIGITAL.